Perché l’elettroencefalogramma (EEG) è uno strumento chiave per comprendere e trattare le crisi epilettiche
L’epilessia è una delle malattie neurologiche più comuni nella clinica veterinaria e colpisce sia i cani che i gatti. Ma nonostante la sua frequenza, la diagnosi dell’epilessia rimane una delle più complesse da affrontare. Spesso, infatti, ci si affida alla descrizione dei sintomi riportata dai proprietari o all’osservazione clinica indiretta, in assenza di strumenti oggettivi.
Oggi, grazie all’introduzione dell’elettroencefalogramma (EEG) nella pratica clinica quotidiana, è finalmente possibile ottenere una diagnosi più precisa, distinguendo le vere crisi epilettiche da altre condizioni neurologiche o comportamentali.
L’epilessia nel paziente veterinario: un mosaico diagnostico complesso
Le crisi epilettiche possono assumere forme molto diverse tra loro: si va dalle classiche convulsioni tonico-cloniche (generalizzate), fino a manifestazioni più subdole come miocloni, movimenti orali automatici, crisi focali con alterazioni comportamentali.
Per questo motivo è fondamentale:
- Confermare che si tratti di una vera crisi epilettica;
- Capire se la causa è primaria (idiopatica) o secondaria (strutturale o reattiva);
- Escludere altre patologie neurologiche o sistemiche che possano mimare un’epilessia
EEG vs. RM: due indagini diverse, complementari
Molto spesso i proprietari si chiedono: “Basta una risonanza magnetica per diagnosticare l’epilessia?” La risposta è no. RM ed EEG sono indagini diverse, con finalità complementari, entrambe fondamentali in un percorso diagnostico accurato.
Risonanza Magnetica (RM)
Cosa indaga: Struttura del cervello
A cosa serve: Escludere lesioni strutturali (tumori, malformazioni, infarti)
Quando è indicata: Crisi atipiche, deficit neurologici, sospette cause organiche
Utilità combinata: Indispensabile per inquadrare l’anatomia cerebrale
Elettroencefalogramma (EEG)
Cosa indaga: Funzionalità elettrica dell’attività cerebrale
A cosa serve: Confermare l’origine epilettica di una crisi
Quando è indicata: Crisi frequenti, crisi focali, diagnosi differenziale
Utilità combinata: Indispensabile per identificare e localizzare crisi epilettiche
L’EEG in medicina veterinaria: una rivoluzione diagnostica
L’elettroencefalogramma in medicina veterinaria ha fatto passi da gigante. Oggi, in alcune strutture specialistiche, come da noi in Neurovet, è possibile eseguire EEG con tecnologia avanzata e fino a 21 canali, con tracciati ad alta risoluzione e analisi dettagliate che permettono di individuare:
- Presenza di attività epilettiforme anche subclinica;
- Origine e sede delle scariche epilettiche;
- Forme focali o generalizzate;
- Risposta all’inizio della terapia farmacologica.
Una diagnosi oggettiva, una vita normale
L’epilessia non è una condanna: con una diagnosi corretta e un trattamento adeguato, la maggior parte dei cani e gatti epilettici può condurre una vita normale e felice.
Ma tutto parte da una domanda: “Siamo davvero sicuri che si tratti di epilessia?” In assenza di una conferma elettroencefalografica, rischiamo di etichettare come epilettici pazienti che non lo sono, oppure – al contrario – di sottovalutare crisi reali, esponendo l’animale a ricadute, danni neurologici e stress inutile.
Conclusioni
Una diagnosi oggettiva oggi è possibile. L’uso combinato di risonanza magnetica ed EEG rappresenta lo standard diagnostico raccomandato anche dall’International Veterinary Epilepsy Task Force. Affidarsi a un’équipe neurologica esperta, che integri queste indagini con l’anamnesi e la visita clinica, è il primo passo verso un trattamento personalizzato e verso una qualità di vita reale per ogni paziente.